Ciao bentrovato nel nuovo anno, eccoci arrivati con i nostri amici “I cavalieri dello zodiaco” dopo la saga del Grande Tempio, ad un filler (o meglio uno spin-off) della serie originale di sensei Kurumada: sto parlando della saga di Asgard. Questa piccola città è ai confini estremi del mondo, dove le avverse condizioni meteo mettono a dura prova la popolazione, e la loro regina Hilda di Polaris e ministrante di Odino. Da sempre quest’ultima prega il Dio del nord che gli da forza, ed evita lo scioglimento dei ghiacci eterni. Ma un giorno durante una di queste cerimonie, presiedute da Hilda in persona, una minaccia si palesa: una voce (che in un primo momento la regina crede essere di Odino), la invita a ribellarsi a quella condizione di “schiavitù” ai confini delle terre selvagge, e di impadronirsi di Atene rigogliosa città sul mare e dal clima mite.
Hilda sa bene che lì si trova Athena, Dea della giustizia, ed i suoi Saint a proteggere la popolazione dal male, e cerca di rifiutarsi. Ma non c’è molto da fare per lei, perché questa forza “malvagia” riesce a prendere il controllo della bella regina, grazie all’anello del Nibelungo. Infatti per questa saga gli autori si ispirano alle leggende degli Dei nordici ed alla mitologia norrena, con riferimenti all’opera di Richard Wagner “L’anello dei Nibelunghi“. Questi sono i presupposti alla base di una serie tra i ghiacci dell’estremo nord ed i suoi cavalieri, pronti a tutto per rivendicare i propri diritti.
Una visita inaspettata ed artigli affilati come una tigre
I nostri Bronze Saint dopo le fatiche del Grande Tempio, si concedono un po’ di relax nella residenza di Saori, quando improvvisamente vengono allertati da Tokumaru Tatsumi (Mylok) e gli altri cavalieri di bronzo con a capo Asher dell’Unicorno. Questi si è catapultato al cospetto di Athena per avvertirla di una cosa: al Grande Tempio uno strano cavaliere, che si proclama protettore di Asgard in nome di Odino, ha messo ko Aldebaran del Toro in pochi minuti. Perché ti starai chiedendo? Per trovare la Dea e costringerla alla resa, evitando una guerra con i suoi Saint.
In men che non si dica fa la sua comparsa il famigerato cavaliere, con indosso l’armatura della tigre dai denti a sciabola, chiamato Mizar. Faccio una precisazione: ogni God Warriors porta il nome della stella che lo protegge, facente parte della costellazione dell’Orsa Maggiore. Appunto Mizar è una di queste stelle (che più avanti scoprirai essere talmente luminosa, da nascondere un’altra piccola stella dietro di sé “Alcor“), ed il suo God Warriors è un guerriero di tutto rispetto.
Ma andiamo avanti. Mizar irrompe nel bel mezzo di un tranquillo pomeriggio, per fare le sue rimostranze ad Athena e rivendicare i diritti della gente del nord. A questo punto fanno la loro comparsa i Bronze Saint, nelle persone di Seiya e Shun, con indosso le nuove armature. Sì in questa serie Seiya&Co indossano i nuovi cloth, forgiati e potenziati per l’occasione dai Gold Saint e dal loro sangue. Nasce così Pegasus di fuoco, Andromeda la notte, Phoenix la luce, Dragone di smeraldo e Cigno d’argento.
Attenti cavalieri alle gelide terre del nord!
Dicevo arrivano Seiya e Shun, ed il nostro eroe delle dodici case subito fa un po’ lo spavaldo, credendo di poter risolvere da solo la situazione; ma ben presto si rende conto che Mizar ha delle capacità superiori persino ad un Gold Saint. Inutili i tentavi di aiuto di Shun (seppur con Ikki sempre pronto a salvarlo), di Shiryu e Hyoga. Il God Warriors però rendendosi conto che sono cinque contro uno, preferisce ritirarsi lanciando la sfida (ovviamente accolta dai Bronze Saint) di conquista da parte del suo popolo.
https://youtu.be/P3hfIPErXgs
Saori ed i suoi cavalieri partono alla volta di Asgard, per capire come e perché un popolo tanto pacifico (con a capo un’altrettanto benevola regina), ha sete di “vendetta” contro di loro. Nel frattempo Hilda di Polaris ha risvegliato i suoi guerrieri: a tal proposito ci tengo a precisare una cosa. A differenza dei Saint di Athena, i God Warriors non ricevono un vero e proprio addestramento, ma pare che l’armatura passi da padre in figlio (come accade con Megres e Luxor), e possono utilizzarla solo se Asgard è in pericolo.
Nell’anime a questo punto c’è un’intera puntata che spiega un po’ del perché la ministrante di Odino è diventata malvagia, e che è sotto l’influsso dell’anello del Nibelungo. Ad onor di cronaca basti sapere che Saori arriva ad Asgard e decide di pregare Odino, isolandosi su uno spuntone roccioso alle intemperie del freddo, per impedire lo scioglimento dei ghiacci. Il tempo che i nostri amici hanno a disposizione per sconfiggere i guerrieri del nord , questa volta è scandito dalle ore di luce su Asgard, in quanto la notte è talmente fredda che Saori non potrà resistervi. Inizialmente arrivano solo Hyoga, Seiya e Shun, in quanto Shiryu si è recato ai Cinque Picchi dal suo maestro Dohko, per capire come poter sconfiggere Hilda ed i suoi cavalieri.
Ha così inizio la corsa verso il palazzo della regina di Asgard, con lo scopo di sfilarle l’anello che la sta plagiando. I Bronze Saint incontrano sul loro cammino il primo ostacolo, Thor di Phecda, cavaliere che ricorda Aldebaran del Toro per la sua stazza imponente e la sua forza bruta.
I sette cavalieri di Asgard e la leggenda di Balmung
Lo scontro inizialmente volge a suo favore, vista la grande abilità che ha con il Mjöllnir: mi sono sempre chiesto perché fosse rappresentato con una coppia di asce, e non con il classico martello del celebre personaggio Marvel. La risposta è dovuta al fatto che nella mitologia norrena, è appunto raffigurato con due asce, che però come il “martello“, dopo il colpo tornano dal suo possessore. Shun e Hyoga immediatamente vengono sconfitti dal “colosso” di Asgard e Seiya non se la passa meglio: ma ecco arrivare Shiryu in aiuto del suo amico che sta per subire un duro colpo da Thor. Dopo averlo aiutato a schivare l’attacco, gli rivela quanto appreso dal suo maestro: per poter sfilare l’anello ad Hilda dovranno usare la sacra spada di Odino, chiamata Balmung, e per prenderla dovranno utilizzare i sette zaffiri posti nelle armature dei God Warriors.
Seiya con rinnovato vigore ed un piccolo aiutino da Athena con il suo immenso cosmo, riesce a far capire a Thor che Hilda è sotto il controllo di una mente superiore; il cavaliere del nord decide volutamente di non affondare il suo miglior colpo (chiamato Braccio del Titano), e di subire invece il Pegasus Ryuseiken. Perché Thor che ha giurato fedeltà ad Hilda, ritira il suo pugno? Perché capisce che il cosmo accorso in aiuto di Seiya, somiglia a quello che possedeva una volta la sua amata regina: con le lacrime agli occhi cade a terra, lasciando cadere il primo zaffiro di Odino.
https://youtu.be/YFx45NO2yvE
I nostri amici decidono così di dividersi, per provare quanto prima ad arrivare alla residenza di Hilda, ma con lo scopo di dover raccogliere tutte e sette gli zaffiri incastonate nelle armature dei God Warriors.
Bellissimo Articolo Giuseppe!! Complimenti! Sempre bellissimo rivivere le gesta dei cavalieri e specialmente la saga di Asgard che ho sempre ritenuto tra le più affascinanti Dell intera saga, per ambientazioni, storia e colonna sonora secondo me azzeccatissima.
Grazie Lorenzo concordo sulle ambientazioni ed aggiungo anche le armature del nord??
Si specialmente quelle di Orion, Artax e Mizar erano le mie preferite comunque tutte bellissime… Anche la triste storia di Luxor abbandonato dagli umani ed adottato dai lupi mi colpi’molto…
E non solo..ne scoprirai delle belle prossimamente ?
Complimenti in primis per l’immagine di copertina! Un sogno. È poi concordo con te su tutto… una storia avvincente e unica. Si sente tutta la passione
Grazie mille questo tuo complimento mi spingerà ad impegnarmi ancor di più nei prossimi articoli ?
Il via delle gesta nel grande Nord. L’inizio del più bel filler di un’anime!