Ciao ed eccoci all’atto conclusivo (o quasi non so, forse vi farò un regalo di fine anno), della scalata alle stanze del Grande Sacerdote. Dove eravamo rimasti? Ah sì, come sempre un riassunto è d’obbligo, ma perché toglierti il gusto di leggere?
Mentre Shun cerca, con il cosmo “caldo” ed avvolgente della sua costellazione, di rianimare Hyoga, Seiya e Shiryu si trovano al cospetto di Milo. Cavaliere d’oro dello Scorpione (anche qui il doppiaggio non ha saputo far meglio di Scorpio), dalla tecnica sopraffina e letale, grazie al suo velenoso aculeo. Una curiosità sul nostro scorpione: sensei Kurumada aveva deciso che uno dei 12 Gold Saint sarebbe stato il maestro di Hyoga. Ed inizialmente la scelta ricadde su Milo, tant’è che durante la serializzazione del manga sulla rivista Weekly Shonen Jump, appare la sua ombra in alcune scene. Poi il maestro notó la differenza di tecnica tra i due, con lo scorpione privo di legami con i ghiacci, ed allora viró su Camus Cavaliere dell’Acquario; alla stampa del volume dovette modificare l’ombra di Milo con quest’ultimo, per dare credibilità al personaggio.
Date le sue qualità in battaglia grazie al suo colpo migliore, lo Scarlett Needle (una serie di “punture” inferte dallo scorpione per immobilizzare i suoi avversari), ha facilmente la meglio su di loro con Seiya e Shiryu fatti fuori quasi subito. Nel frattempo Hyoga ripresosi dalla gelida teca di ghiaccio, grazie al tepore del cosmo di Shun, trova il cavaliere di Andromeda ormai esausto, e caricandoselo in spalla si dirige verso la casa dello Scorpione.
Scarlet Needle ed Antares entrano in scena
Appena arrivato la scena che gli si pone davanti è di un duello impari, in quanto Shiryu e Seiya non sono riusciti a “scalfire” le difese del nemico, ed anzi Shiryu è quello che ha avuto la peggio. Hyoga decide allora di rifarsi del tempo perso, ed “ordina” ai suoi amici di proseguire e lasciargli Milo. Lo scontro inizialmente è a favore del Gold Saint, che grazie al suo “famigerato” e letale colpo lo Scarlet Needle (ossia La Cuspide Scarlatta), infligge ben 14 dei 15 colpi al cigno di Athena.
https://youtu.be/HXicqY_tHz0
Hyoga prova a contrastarlo ma senza riuscirci, e nel momento in cui Milo scocca l’ultima Cuspide Scarlatta (chiamata Antares dal nome della stella posta al centro della sua costellazione), il cavaliere di Athena grazie all’Aurora Boreale (Aurora Thunder Attack), senza che il Gold Saint possa rendersene conto, riesce a colpire i 15 punti vitali del suo corpo (raggiungendo così un primo stadio del settimo senso, che vedremo completarsi più avanti). Questo fa sì che l’armatura d’oro si congeli completamente, ed è a questo punto che il doppiaggio italiano fa la differenza, enfatizzando i discorsi ed i pensieri di Milo, che inizia a ricredersi sul conto di Hyoga&Co. e sulla loro lealtà ad Athena. Lo scontro si conclude con il Cavaliere d’oro che salva la vita al cigno per farlo proseguire nella sua corsa contro il tempo.
Un messaggio dal passato ed una spada leggendaria
I nostri eroi arrivano alla nona casa, quella del Sagittario, da dove tutto ha avuto inizio. Qui i quattro Bronze Saint vengono attratti dal “suono” dell’armatura d’oro di Aiolos, che scoccando una freccia al muro, fa venire alla luce un antico messaggio lasciato lì dal cavaliere che recita: “Giovani cavalieri che qui siete giunti, dono voi la cura e la salvezza di Athena”.
A queste parole il cuore di Seiya, Shiryu, Shun e Hyoga si scioglie in un pianto liberatorio, promettendo davanti quell’iscrizione di mantener fede all’impegno preso 13 anni prima da Aiolos. Il muro si sgretola sotto i loro occhi, e la strada si apre verso la decima casa del Capricorno.
Shura, questo il nome originale del Gold Saint, è uno di quei personaggi già visti e che accecato dai raggiri del Grande Sacerdote, crede che la sua leggendaria spada “Excalibur” è nel suo braccio per volontà ed al servizio di Athena. Ma i cavalieri di Saori ben presto lo faranno ricredere su ciò che è giusto o sbagliato. Questo scontro lo ricordo in modo particolare, non tanto per il duello in sè (che sembra quasi essere ai limiti di un duello all’arma bianca), ma per il fatto che per la seconda volta Shiryu raggiunge il settimo senso, ma questa volta a discapito della sua stessa vita. Contro la volontà del suo maestro decide di dar fondo a tutte le sue energie, bruciando il suo cosmo fino ai limiti estremi della costellazione del dragone; difatti il colpo nel doppiaggio italiano è stato ribattezzato “La pienezza del dragone” (o meglio nota agli amanti della serie Rozan Koryuha). Questo prevede che Shiryu prenda l’avversario alle spalle innalzandosi verso il cielo, ed andando oltre l’atmosfera perdendosi tra le stelle; per questo motivo viene vietata al cavaliere di utilizzarla, ma contro Shura e la sua Excalibur non può fare altrimenti.
Anche qui si nota ancora una volta che, messi alle strette, i Gold Saint capiscono le intenzioni che muovono i cavalieri di bronzo nella loro scalata alle stanze del Grande Sacerdote, sentendo in loro lo spirito della Dea Athena. Ed anche in questo combattimento Shura, appena si rende conto della criticità del colpo scagliato dal dragone, decide appena in tempo di liberarsi dell’armatura del Capricorno e scagliare Shiryu verso la Terra con indosso le sacre vestigia dorate. Così il nostro eroe ricade ai piedi della decima casa (quasi morente), ma con appena un alito di vita in corpo grazie all’armatura d’oro che lo ha protetto.
Regolamento di conti tra allievo e maestro correndo verso una scalinata piena di “spine”
Intanto Seiya, Shun e Hyoga si dirigono verso l’undicesima casa, quella dell’Acquario con Camus a custodirla. Il cigno “siberiano” ha un conto in sospeso con quest’ultimo, così da lasciar libera la strada ai suoi due amici verso l’ultima casa dello zodiaco. Il duello è per ovvi motivi molto “freddo” visto che entrambi i cavalieri padroneggiano tecniche dell’acqua e dei ghiacci. Nel manga Camus è il maestro di Hyoga nei suoi allenamenti in Siberia, invece nell’anime viene creata la figura di Crystal Saint (o Maestro dei Ghiacci) in quanto Kurumada ancora non aveva ideato il personaggio di Camus, e quindi la Toei Animation decise di creare questo cavaliere a supporto degli allenamenti svolti da Hyoga. Quando poi Kurumada nel manga crea Camus, ed egli è il maestro di Hyoga, nell’anime Crystal Saint viene “declassato“, per così dire, ad allievo di Camus.
Comunque bando alle ciance e non esitiamo ad attraversare l’undicesima casa! Seiya e Shun passano indenni dirigendosi alla dodicesima ed ultima residenza di un Gold Saint, prima di poter arrivare al cospetto del Grande Sacerdote. Come dicevamo Hyoga necessita di alcune spiegazioni da parte del suo maestro (come ad esempio ricorderai che questi, ha fatto sprofondare nell’oscurità degli abissi, il relitto dove era custodito il corpo della madre del Bronze Saint). Ha inizio così uno scambio di colpi tra i due, e Camus dice al suo allievo che ha fatto tutto ciò per il suo bene, e per fargli padroneggiare alla perfezione il settimo senso. E così il nostro cigno dopo una serie di affondi subiti, a cui non ha opposto particolare resistenza, ed ormai quasi privo di sensi ed incosciente, assume la posa del suo avversario/maestro.
https://youtu.be/fJ0dnTsqRC8
Camus quasi sbalordito dalla tenacia di Hyoga (ormai rimasto senza la sua armatura, in quanto andata in frantumi per i colpi subiti), capisce che ormai l’allievo è al pari del maestro se non oltre, ed entrambi scagliano la tecnica più potente delle “arie fredde“: l’Aurora Execution con una temperuta prossima allo zero assoluto. Lo scontro si conclude, a mio avviso in parità, anche se comunque per lo svolgersi della storia la vittoria è assegnata al cavaliere di Athena, che però resta in fin di vita. Seiya e Shun che intanto si stanno dirigendo all’ultima casa, quella di Aphrodite Cavaliere dei Pesci, percepiscono l’esito della battaglia, ma ormai ci sono quasi e quindi nessun ripensamento, si prosegue!
Un Saint gentiluomo con delle rose come arma letale
Appena arrivati i nostri due amici vengono “accolti” con due rose rosse scagliate da Aphrodite, e guardandosi l’un l’altro immediatamente capiscono che ormai la cosa più importante è raggiungere le stanze del Grande Sacerdote, per impossessarsi dello scudo di Athena e salvare Saori. Qui vedremo in azione Shun che invita Seiya a proseguire senza indugi, bloccando il Cavaliere d’oro con la sua catena di Andromeda. Il duello in questo caso non sono mai riuscito a definirlo tale, fin quando Shun non viene costretto a combattere per difendersi, ed evitare che Aphrodite possa dirigersi verso il suo amico per fermarlo e finirlo completamente. Sì perchè Seiya superata la casa dei Pesci, si ritrova una scalinata inondata di rose rosse, e credendo che non saranno quei bellissimi fiori a fermarlo, si lancia spedito per arrivare da Arles.
A tal proposito apro una piccola parentesi, doverosa visto che siamo quasi arrivati: nella versione italiana il Grande Sacerdote è chiamato Arles. In realtà la sua identità (svelata di qui a poco) è quella di Kanon, fratello di Saga Cavaliere dei Gemelli. Sì perchè i due si mettono d’accordo per spodestare il precedente Grande Sacerdote (persona retta e giusta), per potersi così impadronire del mondo.
Shun in questo caso per la prima volta in assoluto ci fa vedere la sua vera forza, e la potenza della sua costellazione, lanciando verso il suo avversario (dopo essere rimasto anche lui senza armatura per colpa dei potenti attacchi scagliati da Aphrodite), la Nebula Storm (ossia la Nebulosa di Andromeda). Questo attacco fa letteralmente esplodere il cosmo del Bronze Saint che, colpito da un ultimo potente attacco del Gold Saint con una rosa bianca (che assorbirà tutta la linfa vitale del cavaliere colpito), scaglia al suolo il cavaliere dei Pesci, lasciandolo in fin di vita. Ma la stessa sorte toccherà a lui una volta che tutto il “sangue” verrà assorbito dalla rosa di Aphrodite.
Seiya intanto imbattutosi nelle “rose” lungo la scalinata, si rende conto ben presto che le punture delle spine gli inziano a provocare dei malori in quanto avvelenate, fino a fargli perdere i sensi. Questa volta a salvarlo ci pensa la sua maestra Castalia, (nel manga Marin dell’Aquila), che riesce a farlo riprendere ma che a sua volta resta intossicata dal veleno delle rose. A questo punto Seiya scaglia un potente Pegasus Ryuseiken, distruggendo le rose e liberando la via che conduce alle stanze di Arles.
Ed anche per oggi siamo arrivati alla fine, in quanto è d’obbligo dedicare un articolo a parte al grande scontro finale, regalandoti così la possibilità di poterlo leggere il 31 dicembre e concludere l’anno (mi auguro) in bellezza, con un finale spettacolare.
Non ci puoi lasciare così… il lunedì è appuntamento fisso -.-” ho amato questa saga… hai descritto perfettamente i luoghi, ma sopratutto i personaggi, cose che ignoravo e non sapevo. Complimenti!!!
Grazie Alexya.. Beh un regalo di fine anno lo meriti no?! Ti aspetto lunedì prossimo
Ci hai accompagnato per settimane in questo lungo viaggio, grazie giuseppe
Grazie a te di avermi seguito in quest’avventura ?
Ottima la sintesi e le differenze tra anime e manga!