Bentrovato alla scalata verso le stanze del Grande Sacerdote, ed in stile fedele all’anime ti faccio un breve riassunto di dove eravamo rimasti…anzi cogli l’occasione per rileggere la puntata precedente (se non l’hai ancora fatto), e potrai così seguirmi attraverso le dodici case!
I nostri amici sono rimasti in tre, Seiya, Shiryu e Shun e si dirigono verso la quarta casa del Cancro dove ad attenderli c’è Death Mask, custode della casa e Cavaliere d’oro dalle indiscusse qualità, seppur molto malvagio. Appena entrati i nostri eroi si trovano davanti una scena alquanto “singolare“, per non dire raccapricciante. Difatti sulle pareti ed il pavimento campeggiano come trofei le teste di uomini e donne uccisi dal Cavaliere d’oro, impedendo così alle loro anime di raggiungere l’aldilà. Questi sono condannati a vagare in un limbo senza tempo, fino a “gettarsi” nel mondo dei morti attraverso “l’ammasso del presepe“, chiamato nell’anime “la bocca di Ade“.
Questo suo modo di fare malvagio e le teste dei morti in bella mostra nella sua casa, gli valgono il titolo di “maschera mortuaria” appunto la traduzione del suo nome Death Mask. Seiya e Shiryu, nella nebbia che avvolge l’interno della casa, improvvisamente vedono il Cavaliere d’oro che, in modo irriverente e con fare indisponente, gli da il benvenuto dicendogli che di lì a poco anche le loro teste sarebbero finite “a decorare“, come trofeo di battaglia, la casa del Cancro.
Odore di morte, la furia di un cavaliere e la paura di morire!
Shiryu che ha un conto in sospeso con il nostro crudele amico, dice a Seiya di raggiungere la quinta casa e guadagnare tempo prezioso, mentre lui rimarrà lì a combattere Death Mask e mettere fine alle sue malefatte. Seiya senza indugiare si scaglia contro il nemico con il suo Pegasus Ryusei ken (il famoso Fulmine di Pegasus che ben conosci), e con un salto felino, mentre il cavaliere d’oro è intento a vantarsi del fatto di riuscire facilmente a parare i colpi scagliati dal Bronze Saint, attraversa la casa e si dirige alla residenza del leone d’oro.
Inizia così l’epico scontro tra Shiryu e Death Mask, che con un sol colpo il “Sekishiki Maikai Ha” (il famoso Strati di spirito), spedisce l’anima del cavaliere del dragone nel mondo dei morti. Per una strana coincidenza, l’allievo del maestro dei cinque picchi, recupera la vista e ciò che vede è decisamente raccapricciante. Una fila interminabile di anime che si dirigono verso la bocca di Ade, per gettarsi dentro e perdersi nell’oblio. Tra questi Shiryu scorge il suo amico Hyoga, ed allora capisce che qualcosa alla casa dei gemelli non è andata nel verso giusto.
Anche in questo caso la battaglia è cruenta ed impari fin quando, nel momento in cui Death Mask sta per far cadere nella bocca di Ade il nostro Saint, questi grazie all’intervento di Athena si ridesta. Anche qui la comparsa della Dea è determinante per lo svolgersi della battaglia; la cattiveria del cavaliere d’oro giunge al suo culmine quando, accorgendosi con i suoi poteri telecinetici che Shunrei (la nostra bella Fiore di Luna) sta pregando per Shiryu, decide di colpirla.
Questo scatena l’ira del dragone, e ti dico solo una cosa: per me è la scena migliore mai realizzata in questo anime, almeno in questa saga, poiché per la prima volta si scorge il lato “oscuro” di un Bronze Saint di Athena. Ti lascio il video che ti rinfrescherà la memoria, e senz’altro ti entusiasmerà tantissimo.
https://youtu.be/wMOVWzHV4RI
Il leone ferito ruggisce due volte!
L’incontro si conclude nel migliore dei modi, con la sconfitta di Death Mask e la scomparsa delle malefiche illusioni di morte nella casa del Cancro, e con la vista riacquistata dal nostro Shiryu. Intanto Seiya è arrivato al cospetto di Aiolia, custode della quinta casa del Leone e alleato dei cavalieri di Saori. Almeno questo ricordava Seiya dal loro incontro di Nuova Luxor (Tokyo per il manga), dove Aiolia era andato per punirlo a causa del furto del cloth del Sagittario, ed invece si ricredette sul suo conto grazie alla Dea Athena.
Ma le cose non vanno come devono, causa anche il Grande Sacerdote, che con un colpo micidiale controlla la mente di Aiolia; inizia così uno scontro fratricida tra Seiya ed il cavaliere d’oro del Leone. La battaglia tra i due è violenta, e nonostante il Bronze Saint abbia prima di tutti raggiunto il settimo senso contro Aldebaran, con Aiolia non riesce a ripetersi subito, complice anche il fatto che capisce che quello che ha difronte non è il vero cavaliere d’oro, ma un pupazzo nelle mani del Grande Sacerdote.
https://youtu.be/ecDhehDwpQI
In soccorso di Seiya arriva una vecchia conoscenza, Cassios primo avversario del Bronze Saint ai tempi della battaglia per aggiudicarsi l’armatura di Pegaso. In questo frangente egli ferma Shiryu e Shun, che stanno arrivando in soccorso del loro amico (mi sono sempre domandato, ma quante scale devono fare questi poveri cavalieri per passare da una casa all’altra?) per affrontare da solo Aiolia che, sotto l’influsso del colpo del Grande Sacerdote, potrà ridestarsi solo al cospetto del suo avversario in fin di vita.
Anche qui una piccola differenza tra anime e manga: nell’anime Cassios viene ucciso dal Lithing Bolt del cavaliere d’oro (ah sì i Gold Saint hanno più di un colpo, ma nell’anime tutto si riduce sempre ad uno soltanto, tra l’altro con la fantasia di usare il nome del segno che lo rappresenta come ad esempio “Per il Sacro Leo“); nel manga invece Cassios si suicida colpendosi volontariamente. Questo fa ritornare in sé Aiolia nel manga, che con Seiya piangono il povero Cassios riconoscendogli fedeltà assoluta alla Dea; nell’anime invece Aiolia ritorna in sé solo dopo che Seiya scatena su di lui la sua furia, grazie al settimo senso.
Il ritorno della fenice dello zodiaco e l’uomo più vicino alla Dea!
Appena ridestatosi dal malefico incantesimo cui era stato “incatenato“, Aiolia mette in guardia i tre Bronze Saint sul loro prossimo nemico, Shaka della Vergine, dicendogli di non permettere lui mai di aprire i propri occhi, altrimenti per loro sarà la fine. Questo duello è tra i più carismatici della saga, in quanto c’è un mix tra amore fraterno, devozione alla Dea, e voglia di riscatto. Amore fraterno in quanto in questo scontro, nel momento in cui Shaka sta per avere la meglio sui tre cavalieri, fa la sua comparsa Ikki, cavaliere della Fenice e fratello di Shun, che si intromette nella battaglia proprio per salvare la vita a quest’ultimo.
Devozione alla Dea perché Ikki, dal carattere turbolento a causa dei severi allenamenti svolti per esser cavaliere (tra l’altro una curiosità è che durante l’assegnazione dei luoghi in cui svolgere gli allenamenti, è lui che prende il posto del fratello Shun sull’isola della Regina Nera, conoscendo ciò che gli spetta), diventa uno dei primi sostenitori di Saori nel momento in cui viene a sapere la verità.
La voglia di riscatto è tutta nel duello contro Shaka, arrivando a sacrificare se stesso facendosi privare dei cinque sensi, pur di riuscire a superare i suoi limiti e quindi perdersi con lo stesso cavaliere d’oro bruciando il suo cosmo. Il duello anche qui, come in tutti gli altri che seguiranno, ha una base musicale incalzante e ritmata ad hoc per farti rendere conto dell’epicità dello scontro fino al suo termine, con la scomparsa dei due cavalieri e solo il Gold Cloth della Vergine a presidiare la casa.
https://youtu.be/qgWhIgfsBJE
La ricomparsa di Hyoga e le dodici armi di Dohko
La corsa contro il tempo continua, e la meridiana dello zodiaco ha da poco spento il sesto “fuoco“, facendo sì che i nostri amici avanzino alla casa della Bilancia. Qui sono sicuri di un passaggio “indolore“, in quanto è la casa del vecchio maestro di Shiryu, ma le sorprese non mancano.
Infatti proprio qui precedentemente ricompare il corpo di Hyoga sfuggito al colpo di Saga, ed il Grande Sacerdote invia il cavaliere dell’Acquario Camus (e suo vero maestro nel manga), a finirlo. Inizia così un primo scontro tra i due, con il cavaliere d’oro dell’Acquario che in tutti i modi prova a spronare il cigno, al fine di fargli così “dominare” il settimo senso; ma la battaglia è a senso unico.
Come è logico che sia il maestro non riesce ad infierire sul corpo del suo allievo, ed allora decide di preservarlo in una bara di cristallo. Ed è così che i nostri amici trovano Hyoga, non sapendo come fare per liberarlo visto che i loro colpi sono inutili. Ecco però che improvvisamente compare l’armatura della bilancia in loro aiuto, che custodisce 12 armi per quanti sono i cavalieri d’oro, e con l’aiuto del suo possessore Shiryu impugna la spada dorata, e riesce così a liberare il cigno.
Shun si presta a riscaldarlo con il suo “cosmo“, e qui non poche perplessità mi passarono per la testa la prima volta che vidi la scena, ma questa è un’altra storia. I nostri amici proseguono così rimasti solo in due, la corsa verso la casa di Milo lo Scorpione. Riusciranno con i loro pugni a neutralizzare i colpi micidiali del loro avversario?
Ottimo riassunto dell’epica scalata al grande tempio! Attendo l’ultima parte!
Concordo, questi speciali sono spettacolari. Ti fanno rivivere proprio tutta l’opera ??
Ottimo articolo. Giusto, giusto una bella infarinatura prima di rivedermi tutte le serie in onda su Italia2.